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L’esplosione dell’intelligenza artificiale: il capolavoro dell’arte che ha infranto ogni previsione all’asta!

Nel mondo audace e avvincente delle aste d’arte, un evento epocale scosse le fondamenta nel 2018: il primo capolavoro originale creato interamente dall’intelligenza artificiale fu battuto all’asta da Christie’s New York! Il “Ritratto di Edmond de Belamy” (2018), frutto del genio dell’IA, polverizzò ogni previsione, surclassando le aspettative con una furia di offerte infiammando la sala per oltre sei minuti.

Il prezzo finale, comprensivo di premio, schizzò a $432,500, un aumento stupefacente del 4,320% rispetto alla modesta stima massima di $10,000! La competizione fu così serrata che il prezzo raggiunse la soglia dei $200,000 prima di iniziare a rallentare. Una guerra d’asta senza esclusione di colpi tra acquirenti al telefono, in sala e online vide prevalere un offerente anonimo dopo una tenace lotta contro altri due al telefono, un partecipante online in Francia e un partecipante in sala.

Il dipinto, o forse dovremmo chiamarlo “creazione“, è parte di una serie di ritratti della famiglia Belamy generati da un algoritmo rivoluzionario. Obvious, il collettivo parigino responsabile, ha svelato il dietro le quinte: un algoritmo GAN (Generative Adversarial Network) alimentato con un set di dati contenente 15,000 ritratti dal 14° al 20° secolo. Il Generatore crea nuove immagini basate su questo set, mentre il Discriminatore cerca disperatamente di distinguere tra un’opera umana e una creazione dell’IA. Il risultato? Un capolavoro rivoluzionario!

Quest’opera d’arte generata dall’IA fu il pezzo forte di una vendita di stampe e multipli da Christie’s New York a fine 2018, affiancando nomi celebri come Jeff Koons, Banksy e Christo. L’opera di Obvious si è posizionata come il secondo lotto più costoso dell’asta, superata solo dalla suite di 10 serigrafie di Andy Warhol, “Myths” (1981), venduta per $780,500.

In un colpo di scena, l’opera dell’IA era l’unico lotto senza un artista specifico elencato! Al suo posto, il medium era descritto come una “Generative Adversarial Network print“, su tela del 2018, firmata con la funzione di perdita del modello GAN a inchiostro dal publisher, facente parte di una serie di undici immagini uniche, pubblicata da Obvious Art, Parigi, con cornice originale in legno dorato.

Questa rivoluzione artistica ha messo sotto i riflettori il collettivo Obvious, che, sebbene abbia conquistato l’attenzione del mondo dell’arte, non è immune alle critiche. Alcuni sostengono che l’entusiasmo per l’IA nell’arte sia più speculativo che profondo, definendo coloro che lavorano con GAN di bassa risoluzione come “più marketer che artisti”. Ma davanti a un risultato così straordinario, chi può davvero negare il fascino e l’impatto della creatività alimentata dall’intelligenza artificiale? L’arte del futuro è qui, e il mondo delle aste trema di fronte a questa rivoluzione senza precedenti!

Caroline Walker: record di vendita da $1.1 Milioni a Phillips

A marzo l’opera “Threshold” (2014) di Caroline Walker è stata battuta all’asta da Phillips per $1.1 milioni, stabilendo così il record come il prezzo più alto mai raggiunto da un’artista ultra-contemporanea donna. La carriera straordinaria dell’artista scozzese ha visto un notevole aumento dei prezzi delle sue opere negli ultimi due anni. Il record precedente di Walker era detenuto da “The Puppeteer” (2013), venduto per $835,923 da Christie’s a febbraio. Nel corso dell’anno scorso, oltre 30 lotti di opere di Walker sono stati venduti all’asta, e nel 2023 sono già stati venduti all’asta 18 lavori. In effetti, dall’inizio del 2023, solo le opere di Aboudia hanno avuto una frequenza di vendita più elevata nelle principali case d’aste rispetto a quelle di Walker.

Ma chi è Caroline Walker?

Caroline Walker è una pittrice scozzese nata nel 1982. Le sue opere, che raffigurano donne al lavoro in scene quotidiane, hanno ricevuto un ampio riconoscimento internazionale.

Breve biografia

Walker è nata a Glasgow, in Scozia, e ha studiato pittura all’Università di Edimburgo. Dopo la laurea, ha trascorso un anno a New York, dove ha lavorato come assistente di un artista. Nel 2005, è tornata a Edimburgo, dove ha aperto il suo studio.

Le opere di Walker sono state esposte in numerose gallerie e musei in tutto il mondo, tra cui la Tate Britain, il National Portrait Gallery e la Royal Academy of Arts. Ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Jerwood Painting Prize nel 2017.

Analisi delle opere

Ho trovato molto utile l’intervista effettuata da Elizabeth Mathis Cheatham direttamente a Caroline Walker nel 2020 in cui esplora il percorso artistico e gli elementi della vita quotidiana che l’hanno influenzata.

Ecco un riassunto dell’intervista che potete leggere sul sito Matrons & Mistresses.

In questa intervista Caroline Walker, ha condiviso la sua evoluzione artistica nel corso degli anni. In particolare, Walker ha spostato la sua attenzione dalle scene semi-staged e dai modelli alle rappresentazioni della vita quotidiana, concentrandosi sulle donne e sul loro lavoro.

Punto di svolta: rispondere alla crisi dei rifugiati

Il punto di svolta nell’approccio di Walker è avvenuto nel 2017 quando è stata commissionata per rispondere alla crisi dei rifugiati. Collaborando con Women for Refugee Women, ha creato una serie di ritratti di donne coinvolte nella rete della beneficenza e nelle sistemazioni estive. Questa esperienza ha segnato un cambio significativo verso la rappresentazione della vita reale e un coinvolgimento personale con le storie delle donne.

Da distanza a coinvolgimento personale

Durante l’intervista, Walker ha sottolineato come l’interazione personale con le donne coinvolte nel progetto abbia influenzato il suo approccio. Ha evidenziato il passaggio da una distanza emotiva a un coinvolgimento più personale, enfatizzando le storie di resilienza e forza delle donne come fonte d’ispirazione per il suo lavoro.

Esplorare la maternità e il lavoro domestico

Successivamente, l’artista ha discusso del suo ultimo progetto basato sulla vita di sua madre come casalinga. Walker ha riflettuto sul valore del lavoro domestico e su come diventare madre abbia ulteriormente approfondito la sua comprensione del lavoro di sua madre.

Processo creativo e approccio osservativo

L’intervista ha anche esplorato il processo creativo di Walker, iniziando con la fotografia, seguita da disegni e bozzetti ad olio. Walker ha condiviso il suo approccio ai colori e alle composizioni, sottolineando l’importanza di osservare attentamente l’ambiente circostante per creare opere con profondità e significato.

Prossima mostra: donne nella comunità dell’artista

La discussione ha toccato anche la prossima mostra di Walker a New York, programmata per il 10 marzo. Questa riflette la continuità del tema delle donne al lavoro, ma con un focus più personale sulle donne che fanno parte della vita quotidiana di Walker nella sua comunità.

Trasmissione di tradizioni e valori

Infine, l’intervista ha affrontato il tema della trasmissione di tradizioni e valori da una generazione all’altra. Walker ha riflettuto su come l’atteggiamento di sua madre verso il lavoro domestico sia stato ereditato, mentre la sua passione per la valorizzazione degli oggetti e delle tradizioni familiari è stata trasmessa positivamente.

300 milioni di dollari per Nafea Faa Ipoipo di Gauguin

AGGIORNAMENTO… CLAMOROSO!

A quanto pare non sono 300 ma 210 i milioni di dollari pagati per il quadro “Nafea Faa Ipoipo” di Gauguin nel 2014!


Quando partecipiamo ad un asta di arte moderna e contemporanea ci facciamo mille domande sull’opera che ci interessa, quanto vale sul mercato delle gallerie, quali sono le aggiudicazioni di opere simili, la nostra disponibilità finanziaria in relazione anche ad altri obiettivi.

"Nafea Faa Ipoipo" di Gauguin
“Nafea Faa Ipoipo” di Gauguin

Questi noi, nel nostro piccolo, poi ci sono quelli che con centinaia di milioni acquistano un solo quadro. Sto parlando dell’acquirente svizzero che ha sborsato ben 300 milioni di dollari per Nafea Faa Ipoipo (“Quando ti sposi?” ) dipinto da Gauguin nel 1892 che raffigura due ragazze polinesiane mentre riposano sedute a terra. Entrambe le figure sono state dipinte a partire da una sola modella, utilizzata poi in pose e vesti differenti.

"I giocatori di carte" di Paul Cézanne
“I giocatori di carte” di Paul Cézanne

Cambia quindi il dipinto più caro della storia. Gauguin strappa il primato a “I giocatori di carte” di Cézanne, venduto a degli emiri per 250 milioni.

La storia delle aste è però ricca di aggiudicazioni da brivido

“Tre Studi di Lucian Freud”, Francis Bacon (1969)
Venduto all’asta di Christie a 142 milioni di dollari nel novembre 2013 a New York. Il trittico è stato stimato 85 milioni di dollari.

L’Urlo”, Edvard Munch (1895)
Una delle quattro versioni de “L’Urlo”, un pastello su cartone, venduto a maggio del 2012 da Sotheby per 119 milioni di dollari.

“Silver Car Crash”, Andy Warhol (1963)
Da Sotheby, l’opera monumentale è stata venduta a più di 105 milioni dollari nel mese di novembre 2013. Il record assoluto per un’opera del maestro della pop art americana.

“Nu au plateau de sculpteur”, Pablo Picasso (1932)
95 milioni dollari l’importo raggiunto nel maggio 2010 per il dipinto che rappresenta la sua musa Marie-Thérèse Walter.

“Il Garçon à la Pipe”, Pablo Picasso (1905)
Dipinto quando l’artista aveva ancora 24 anni, è stato venduto per 93 milioni di dollari nel maggio del 2004 da Sotheby a New York

“L’Homme qui marche”, Alberto Giacometti (1960)
Nel febbraio 2010, durante un’asta di Sotheby a Londra viene assegnato per più di 92 milioni di dollari quella che attualmente la scultura più costosa della storia.

“Dora Maar con il gatto”, Pablo Picasso (1941)
Venduto all’asta il 3 maggio del 2006 da Sotheby di New York per 85 milioni dollari.

“Black Fire I”, Barnett Newman (1961)
Venduto da Christie per 84 milioni di dollari  a New York, nel maggio del 2014

“Tre studi per un ritratto di John Edwards”, Francis Bacon (1984)
Questo lavoro è stato assegnato per poco più di 80 milioni dollari da Christie nel maggio del 2014.